Sei in >> Capistrano >> Capistrano onora i Caduti in guerra - Anno 2013
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Capistrano (VV), giovedì 2 febbraio 2023 ~ Ore : 19:35:54 • New York: 02/02/2023 13:35:54 • Tokyo: 03/02/2023 03:35:54 • Sydney: 03/02/2023 05:35:54
Settimana dell'anno n° 5 - Trimestre 1° [febbraio] Acquario ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 33 - Giorni mancanti a FineAnno: 332
Il sole sorge alle ore 07:22 e tramonta alle ore 17:26 - Presentazione del Signore (Candelora)
In una stanza silenziosa c'erano quattro candele accese. La prima si lamentava: «Io sono la pace. Ma gli uomini preferiscono la guerra: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La seconda disse: «Io sono la fede. Ma gli uomini preferiscono le favole: non mi resta che lasciarmi spegnere». E così accadde. La terza candela confessò: «Io sono l'amore. Ma gli uomini sono cattivi e incapaci di amare: non mi resta che lasciarmi spegnere». All'improvviso nella stanza comparve un bambino che, piangendo, disse: «Ho paura del buio». Allora la quarta candela disse: «Non piangere. Io resterò accesa e ti permetterò di riaccendere con la mia luce le altre candele: io sono la speranza». Il nome popolare di "Candelora", assegnato alla festa odierna della Presentazione del Signore, è legato alla benedizione e alla processione con le candele e fiorisce dalle parole del vecchio Simeone che così definisce Cristo: «Luce per illuminare le genti». Attorno al simbolo del cero acceso si sviluppa anche la parabola ebraica sopra sintetizzata: essa mette in scena simbolicamente la pace, che nella Bibbia è il grande dono messianico, e le tre virtù teologali. Anche in questo racconto al centro c'è un bambino, come il neonato Gesù del testo evangelico (Luca 2, 22-40): è lui a far sfavillare nuovamente le candele spente. Sì, perché sulla storia il sudario delle tenebre si allarga spegnendo le luci della pace, dono sempre sospirato, della fede che allarga gli orizzonti e dell'amore che riscalda la vita. Rimane l'ultimo filo di luce, quello della candela della speranza. Ad essa si rivolge il bambino per riportare in vita la pace, la fede e l'amore. Anche le nostre riflessioni quotidiane sono spesso segnate dallo sconforto e dal realismo che ci induce giustamente a non ignorare il male del mondo. Ma l'ultima parola dovrebbe essere sempre quella della speranza, «il rischio da correre, anzi, il rischio dei rischi» che riesce a far sbocciare la luce.
È stata commemorata, in Capistrano, la giornata
del quattro novembre, data che segnò la fine della prima guerra mondiale. Seicentomila soldati italiani morirono
e alla loro Memoria ogni comune dedicò un monumento o una lapide che reca incisi i loro nomi.
Oggi, 4 novembre 2013, tutti gli alunni della scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado) di Capistrano,
accompagnati dai loro insegnanti, hanno onorato quei Caduti leggendo quei nomi e dedicando dei pensierini a chi
è morto per darci una Patria più grande e più gloriosa.
Alla manifestazione erano presenti il sindaco Roberto Caputo, il sacerdote padre Antonio Calafati, l'autorità militare
locale Ceniviva Maria Stefania e numerosi cittadini.
Il sindaco ha deposto ai piedi del monumento una corona d'alloro, un componente della Banda Città di
Capistrano, Antonio Scolieri, ha intonato "Il Silenzio".
Per tutte le vittime, per tutti gli eroi, oggi il nostro ricordo ed il nostro amore sono vivi e profondi.
Le foto sono di Francesco Calomeni, che ringrazio di cuore.
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