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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 25 agosto 2014
Autore : Antonio Pasceri

 

Nicastrello

 

Rimane solo la storia. I ruderi di Nicastrello rivivono in occasione delle feste di San Filippo e Sant'Elena

 

 

A Capistrano la tradizione non muore

La festa di Sant'Elena ripopola il paese fantasma di Nicastrello

Rimangono ormai
solo ruderi
e case abbandonate

 

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Antonio Pasceri
Capistrano
~ ~ ~

Ha avuto luogo in Nicastrello, piccola frazione di Capistrano, la tradizionale festa di Sant'Elena, che si celebra da secoli con grande venerazione e partecipazione di fedeli provenienti soprattutto da Capistrano, San Nicola da Crissa e Monterosso Calabro.
La frazione Nicastrello, che fu Comune autonomo fino al 1868 ed ebbe una parrocchia autonoma fino agli anni Sessanta del secolo scorso, da circa cinquant'anni è rimasta senza residenti a motivo del trasferimento dei suoi abitanti nei paesi vicini e dell'emigrazione oltreoceano.

L'antica frazione
da circa 50 anni
non ha più
alcun residente

L'edificio di culto è stato, alcuni anni or sono, per merito del parroco Calafati, interessato da lavori per la disostruzione del tetto, per il recupero degli intonaci interni ed esterni, per la costruzione di un nuovo altare in legno massiccio, mentre la frazione fin dagli anni Settanta (allora abitata da circa sessanta persone) fu fornita di una strada asfaltata di accesso larga circa cinque metri (in sostituzione del viottolo pedonale), da acqua potabile e da energia elettrica.
Nicastrello, nonostante sopravviva con i suoi ruderi di case, mulini e frantoi oleari, che venivano azionati dalle acque del fiume che lambisce il vecchio centro rurale, si ravviva in occasione delle due festività che sopravvivano da secoli, quella di San Filippo e, appunto, quella di Sant'Elena.
Dopo la celebrazione della santa messa, officiata dal parroco, la statua è stata portata, a spalla, in processione fra quelle che furono le vivaci vie dell'abitato di Nicastrello, preceduta dal parroco e altri fedeli, e seguita dal complesso bandistico di Capistrano e da alcune centinaia di fedeli.
Al termine della processione, l'immancabile litania mentre Sant' Elena era stata fatta sostare sul sagrato della chiesa e, a chiusura, lo spettacolo pirotecnico

Una breve storiografia ci racconta che Elena, di umili origini, fu presa in sposa dal tribuno romano Costanzo Cloro e che dalla loro unione nacque nel 274 Costantino. Elena, ben presto, fu ripudiata da Costanzo. Alla morte di Costanzo e Massimiliano, Costantino fu proclamato imperatore (305) e chiamò a corte sua madre Elena che visse nella preghiera e diede prova di grande pietà e carità. Avrebbe influito sul figlio per l'emanazione dell'Editto di Milano (313), che riconobbe la libertà del culto dei Cristiani e, secondo la tradizione, avrebbe sul Golgota scoperto la vera Croce di Cristo.

Santa Elena Imperatrice è la protettrice dei fabbricanti di chiodi e aghi ed è invocata da chi cerca gli oggetti smarriti.

 

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Fonte : Gazzetta del Sud del 25/08/2014 - Autore Antonio Pasceri

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