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Il Vangelo della domenica

 

Quid sum miser tunc dictùrus - In quel momento che dirò me misero

Tempo Ordinario, settimana XXXIV - Inno feriale ad libitum

Seconda parte dell'Inno "Dies iræ, dies illa". Vai al testo completo dell'Inno Dies iræ, dies illa

 

Ad Laudes matutinas

Quid sum miser tunc dictúrus,
quem patrónum rogatúrus,
cum vix iustus sit secúrus?

Rex treméndæmaiestátis,
qui salvándos salvas gratis,
salva me, fons pietátis.

Recordáre, Jesu pie,
quod sum causa tuæ viæ,
ne me perdas illa die.

Quærens me sedísti lassus,
redemísti crucem passus;
tantus labor non sit cassus.

Iuste judex ultiónis,
donum fac remissiónis
ante diem ratiónis.

Qngemísco tamquam reus,
culpa rubet vultus meus;
supplicánti parce, Deus.

O tu, Deus maiestátis,
alme candor Trinitátis,
nos coniúnge cum beátis.

Amen.

Alle Lodi mattutine

Che cosa allora io misero dirò,
quale Patrono pregherò,
quando appena il giusto sarà sicuro?

O Re di tremenda maestà,
che salvi gratuitamente coloro che sono da salvare,
salvami, o fonte di bontà.

Ricordati, o pietoso Gesù,
che sono la causa della tua incarnazione,
non condannarmi in quel giorno.

Cercandomi sedesti stanco,
soffrendo sulla Croce mi hai redento;
tanta sofferenza non sia inutile.

Giudice giusto nel castigo,
fammi dono del perdono
prima del dì del giudizio.

Gemo come un reo,
il mio volto arrossisce per la colpa;
perdona a chi ti supplica, o Dio.

O Tu, Dio di maestà,
dolce candore della Trinità,
uniscici (alla schiera) dei beati.

Così sia.

* * *

Autore : Tommaso da Celano

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