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Il sole sorge alle ore 06:40 e tramonta alle ore 17:07 - San Marciano di Siracusa

 

Il Vangelo della domenica

 

Ætérne rerum cónditor ~ Del mondo eterno Artefice

Tempo per annum, alle Lodi mattutine, nelle Domeniche delle settimane I e III del Salterio

Ad Laudes matutinas - Hymnus

Latino

Ætérne rerum cónditor,
noctem diémque qui regis,
et témporum das témpora
ut álleves fastídium,

Præco diéi iam sonat,
noctis profúndæ pérvigil,
noctúrna lux viántibus
a nocte noctem ségregans.

Hoc excitátus lúcifer
solvit polum calígine;
hoc omnis errónum chorus
vias nocéndi déserit.

Hoc nauta vires cólligit
pontíque mitéscunt freta;
hoc, ipse Petra Ecclésiæ,
canénte, culpam díluit.

Surgámus ergo strénue:
gallus iacéntes éxcitat
et somnoléntos íncrepat
gallus negántes árguit.

Gallo canénte spes redit,
ægris salus refúnditur,
mucro latrónis cónditur,
lapsis fides revértitur.

Jesu, labántes réspice
et nos vidéndo córrige;
si réspicis, lapsus cadunt
fletúque culpa sólvitur.

Tu, lux, refúlge sénsibus
mentísque somnum díscute;
te nostra vox primum sonet
et vota solvámus tibi.

Deo Patri sit gloria
eiusque soli Filio,
cum Spiritu Paraclito,
in sempiterna saecula.

Amen.

Alle Lodi mattutine - Inno

Ritmico

Del mondo eterno Artefice
la notte e il giorno regoli:
stagioni alterni varie
così ci togli il tedio.

Già il gallo il giorno annuncia,
lui che di notte vigila;
chi è in viaggio si rianima:
la notte è giunta al termine.

Il sol torna a risplendere,
dal buio il ciel si libera,
i vagabondi fuggono,
le vie del male lasciano.

Al suo cantar chi naviga
nel cuore si rianima;
anche Pietro sentendolo
la colpa torna a piangere.

Orsù, sereni ed agili!
Chi dorme il gallo sveglia
ai pigri egli è di stimolo,
chi nega lui rimprovera.

Speranza il gallo suscita,
vigor riprende il debole,
si cela il sicario,
fiducia torna ai miseri.

Gesù, correggi e guardaci!
Se guardi tu benevolo,
allor le colpe cadono
col pianto si dileguano.

I nostri sensi illumina,
torpor dal cuore libera;
a Te il primo cantico
le nostre labbra sciolgano.

Al Padre sia gloria
e al Figlio Unigenito
insieme al Santo Spirito
negli infiniti secoli.

Così sia.

Alle Lodi mattutine - Inno

Poetico-Ambrosiano

Accogli nel canto la lode,
eterno Creatore del mondo,
che notte e giorno avvicendi
rendendo più vario il tempo.

Ancòra la notte è oscura
e già si ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all'ansia dell'uomo in cammino.

Si desta e appare ad oriente
la stella del primo mattino;
la torma di uomini infidi
rifugge da vie tortuose.

Il canto del gallo è una voce
sul cupo fragore dell'onda;
e Pietro, la roccia di Cristo,
con lacrime asperge la colpa.

Leviamoci pronti e animosi:
il canto del gallo risveglia
e accusa i pigri indolenti,
che ancora nel sonno si attardano.

Così la speranza ritorna:
il male abbandona il violento,
fluisce la vita all'infermo,
la fede rivive nei cuori.

Clemente Signore, difendici:
incerti e tentati noi siamo!
Se guardi, le macchie dileguano:
nel pianto il peccato laviamo.

Tu, luce, risplendi nell'uomo,
disperdi il torpore dell'anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

La gloria innalziamo al Padre
e all'unico Figlio risorto,
insieme allo Spirito santo,
per sempre nei secoli eterni.

Così sia.

Alle Lodi mattutine - Inno

Traduzione

O creatore eterno delle cose,
che regoli il giorno e la notte
e i tempi diversi avvicendi
ad alleviarci la noia,

Già s'ode l'araldo del giorno,
che veglia nel profondo della notte:
è come luce a chi cammina al buio,
delle notturne vigilie è segnale.

Desta a quel canto, la stella lucifera
dalla tenebra libera il cielo,
dei vagabondi la torma a quel canto,
abbandona le strade del malfare.

Si rincuora a quel canto il navigante
poi che si placa la furia del mare;
anche colui che è Pietra della Chiesa
a quel canto deterse il suo peccato.

Alacri dunque e animosi eleviamoci:
il gallo scuote chi a giacere indugia,
rimbrotta i dormiglioni
e chi si nega accusa.

Se il gallo canta, torna la speranza,
e rifluisce ai malati il vigore,
il bandito nasconde il pugnale,
negli smarriti la fede rivive.

Guarda Gesù, chi vacilla,
emendaci col tuo sguardo.
Se tu ci guardi, le colpe dileguano
e il peccato si stempera nel pianto.

Tu, luce, ai sensi rifulgi
e dissipa il sonno dell'anima.
Te la primizia della voce canti, prima
che agli altri il labbro a te si sciolga.

Sia gloria a Dio Padre
ed al suo Figlio unigenito,
con lo Spirito Paraclito,
nei secoli eterni.

Così sia.

* * *

Autore: Sant'Ambrogio

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