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Il Vangelo della domenica

 

San Guido Vescovo di Acqui Terme (Al)

1004 - 2004 Millenario della nascita di San Guido
La vita di San Guido, Vescovo di Acqui Terme (Allessandria)

 

 

San Guido Patrono di Acqui Terme (Alessandria)

Nasce a Melazzo

Tra i Santi e Beati della diocesi acquese un posto di rilievo merita Guido, Vescovo, Conte, Patrono della diocesi e della città di Acqui ( Aquæ statiellæ ), antichissima sede episcopale da San Maggiorino ( IV secolo ) sino ad oggi.
Non è certa la data di nascita di Guido, o Uido come si firma nell'unico autografo pervenutoci.
È certo il luogo: il Castello di Melazzo.
Gli storici ritengono accettabile, anche se non documentata, l'assegnazione dell'anno 1004, fatta per la prima volta dal Vescovo Felice Crova, nella sua biografia in italiano del santo verso il 1640. ( Si consideri che non si poteva accedere all'episcopato prima dei trent'anni e Guido fu ordinato Vescovo da Dudone nel 1034. )

 

Adolescente a Bologna

Guido, rimasto orfano dei genitori in tenera età ( puerulus ), si recò a Bologna per gli studi e fu a contatto con un fervido ambiente culturale, che ha certamente inciso in maniera forte sulla giovane personalità del Santo.
Il giovane Guido giunge a Bologna verso il 1019 - 1020 all'età di 15-16 anni circa.
Il biografo Lorenzo Calceato laconicamente dichiara che si propose di apprendere le arti liberali.
Un codice composto a Bologna per la comunità diocesana negli anni vissuti da Guido in quella città, ci offre interessanti notizie. Oggi questo codice è conservato nella Biblioteca Angelica di Roma col n. 123 di catalogo: di qui il nome di "Angelica 123".
Il codice "Angelica 123" è prezioso perché illumina l'attività della chiesa bolognese nei primi anni del secolo XI e permette una verifica dei programmi di studio nell'ambito delle sette arti liberali. Il codice lascia intravedere il forte risveglio degli studi bolognesi che, pur restando ancorati ai sistemi medioevali, sono decisamente orientati verso una nuova era, quella della grande università. Attesta che, negli anni di Guido studente, Bologna fu una fucina di studi e di fervore di rinnovamento. La Cattedrale era in cantiere e, forse già funzionante nel 1028 o pochi anni dopo. Ne sono conferma le prove archeologiche e il fatto che i problemi che si riflettono successivamente nei documenti ufficiali sono ormai quelli dell'organizzazione del capitolo, della scuola, della vita canonica negli edifěci annessi alla Cattedrale.
Siamo nella zona d'influenza dell'abbazia di Pomposa dove risiede il monaco Guido d'Arezzo, l'inventore della scala musicale, e dove l'abate Guido di Ravenna č impegnato nella riforma ecclesiastica.

 

Sacerdote e Vescovo

Guido, studente in Bologna non ha solo maturato la propria formazione, giunto in patria s'impone all'ammirazione dei suoi per un'alta carica di umanità e per la preparazione culturale.
Si distingue nel rapporto coi dipendenti per disponibilità e competenza. Viene ben presto invitato al Sacerdozio dal vescovo Dudone di cui sarà successore.
San Guido, Vescovo di Acqui dal 1034 realizzò nella diocesi acquese molte iniziative pastorali, parecchie di queste trovano già abbozzo negli anni giovanili di formazione: Guido le aveva già vissute netta realtà bolognese.
La costruzione della Cattedrale, le scuole monastiche ed episcopali, la riorganizzazione della vita diocesana, l'impulso dato al canto liturgico, la nuova fioritura delle Pievi rurali sono solo alcune delle realtà in cui Guido profuse se stesso, senza tralasciare lo studio della Parola di Dio e la preghiera e pur avendo una salute malferma.
Provvede allo sviluppo del servizio liturgico come attestano i Dittici della Cattedrale "Guido Vescovo stabilì che gli addetti al culto ed al servizio liturgico cantassero devotamente".
Nell'opera di riorganizzazione della Diocesi non poteva mancare una particolare attenzione all'insegnamento ed alla promozione del canto e della musica. Non è facile per noi comprendere in profondità la forza e l'importanza di questa notizia riferita in forma concisa dai Dittici.
Il vescovo Guido chiede sempre la collaborazione di tutto il popolo di Dio: chierici e laici. Nelle decisioni più solenni esige la presenza di molti rappresentanti delle varie categorie "perché questo decreto rimanga stabile e immutato, lo sottoscriviamo insieme ai nostri chierici e laici". Con tale dichiarazione solenne conclude tutti gli atti più rilevanti.

 

Fondatore di Comunità Monastiche

Guido dà incremento alle opere già esistenti, ne promuove lo sviluppo; le due comunità maschili in cui si studia, si lavora e si prega sono ormai pienamente attive.
Una grave malattia viene a bloccare l'attività pastorale di Guido: il biografo attesta che era una malattia gravissima, che faceva presagire la morte "de vita desperans". Dopo qualche tempo ritorna in salute e si accinge a compiere le due opere più rilevanti del suo episcopato.
Sono due momenti particolarmente significativi il 1057 quando redige l'atto di fondazione del monastero di S. Maria dei Campi, improntata alla spiritualità benedettina, e l'11 novembre 1067, quando procede alla dedicazione della Cattedrale.
Istituire oasi di vita contemplativa fu sempre un vivo desiderio del grande Vescovo. Negli ultimi anni di formazione aveva conosciuto e avvicinato uomini di eccezionale statura morale e spirituale come Gualberto di Vallombrosa e forse Romualdo dì Camaldoli, oltre i già citati Guido di Pomposa e Guido di Arezzo. Finalmente nel 1057 può mettere per scritto il documento di erezione del monastero di S. Maria.

 

La costruzione della Cattedrale

Un'altra grande impresa di Guido è la costruzione della Cattedrale.
A Bologna era stato spettatore e testimone di "tutto un risveglio di opere... per la Cattedrale". In tutta l'Europa c'era una gara per erigere edifici sontuosi in ogni centro Diocesi. In Acqui all'inizio del secondo millennio il vescovo Primo aveva edificato la chiesa episcopale, ma era insufficiente ed inadeguata alla solennità del culto. Perché non realizzare ciò di cui fu attento testimone nella città dei suoi studi? I beni ereditati dal padre, che ancora gli restavano, non potevano essere impiegati per un'opera di tanta importanza a servizio della comunità di cui era il pastore?
L'undici novembre 1067 fu un giorno particolarmente solenne per la città e la Diocesi. Il vescovo Guido ormai sessantatreenne assistito dai vescovi Pietro di Tortona e Alberto di Genova, circondato dall'affetto e dalla stima del suo popolo in un rito solenne inaugura la Cattedrale.
Guido muore il 2 giugno 1070 tra l'universale compianto, divenuto lungo i secoli venerazione della città e della Diocesi verso il Santo Patrono.

 

Preghiera a San Guido ( 1004 - 1070 )
Vescovo di Acqui
Patrono della città e della Diocesi.

Preghiamo

Sostieni, Signore,
la tua Chiesa
per i meriti e l'esempio
del vescovo san Guido;
la scelta della povertà,
la carità evangelica,
la fatica
per l'edificazione della Chiesa,
siano proposito ed impegno
della comunità
che lo venera patrono
e lo invoca intercessore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

( dalla Liturgia )

 

Grazie al reverendo Monsignor Giovanni Galliano, parroco della Cattedrale di Acqui Terme, che nel 2004 mi ha inviato il foglietto/scheda curata da Teresio Gaino e l'immaginetta/santino di San Guido!

 

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Scheda storica curata da Teresio Gaino

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