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Tra tutti i martiri cristiani, il primo fu santo Stefano. Tra
gli apostoli, il primo martire fu san Giacomo. Giacomo e Giovanni, fratelli, erano
stati chiamati da Gesù «i figli del tuono». La loro stessa mamma li spingeva al seguito del
Maestro e, udendo parlare di Gesù di regno e di gloria, chiese ingenuamente che tenesse i suoi figli ai
posti d'onore accanto a Lui. Gesù aveva risposto a quella madre tanto umanamente ansiosa
dell'avvenire dei suoi figli: «Voi non sapete ciò che domandate!». Infatti Giacomo
dovette subire il martirio.
Veramente all'inizio non erano stati essi a farsi avanti: Gesù li aveva chiamati mentre, sulla barca del loro
padre Zebedeo, i due fratelli riparavano le reti dopo la pesca. Da quel momento, lasciando il padre pescatore, essi
seguirono Gesù, contenti di essere "pescatori di uomini" secondo la promessa del Maestro. I
due fratelli furono discepoli privilegiati di Gesù, testimoni della guarigione della suocera di Pietro, della
resurrezione della figlia di Giairo, della trasfigurazione di Gesù e dell'agonia nel Getsemani.
Negli Atti degli Apostoli la fine di Giacomo a Gerusalemme è narrata con queste parole: "E a quel tempo
il re Erode si mise a maltrattare alcuni dei credenti. Fece morire così di spada Giacomo, fratello di
Giovanni". Nel quartiere armeno di Gerusalemme oggi è possibile pregare in un'antica chiesa
costruita proprio sul luogo del martirio dell'Apostolo, chiamato "Maggiore" perché
più anziano di età rispetto all'altro apostolo Giacomo.
Soltanto nove secoli dopo la fama del figlio di Zebedeo
riempì il mondo cristiano, a causa della veneratissima tomba di Compostella, meta di tutti i pellegrinaggi
medioevali.
Ma se san Giacomo morì martire a Gerusalemme, nei primi tempi dell'era cristiana, come mai la
sua tomba si sarebbe trovata in Spagna? È una questione non facile da spiegare, attorno alla quale
eruditi e critici hanno a lungo discusso. Certo è che verso il 830 in una località della Galizia
venne scoperto un sepolcro romano, che fu ritenuto di san Giacomo. In quel periodo Compostella si
protendeva verso la Spagna ancora invasa dagli infedeli, e san Giacomo divenne l'animatore della
speranza cristiana. Egli aveva l'immagine del condottiero che indicava la via della riscossa. La chiesa
di san Giacomo di Compostella diventò così il luogo di convegno di tutti i pellegrini, il
santuario europeo. Patrono dei pellegrini, san Giacomo fu rappresentato come un pellegrino, con il
bordone in mano, la zucca dell'acqua e la conchiglia per bere. Proprio la conchiglia fu il
distintivo di quanti erano diretti a Compostella, mentre i "romei", cioè i pellegrini
diretti verso Roma, avevano per distintivo la Veronica, il volto di Gesù. La palma, infine, indicava
coloro che, ancora più coraggiosi, si recavano a Gerusalemme, sul luogo dove l'Apostolo
aveva subìto il martirio.
In Occidente, a partire dal VIII secolo, la festa liturgica viene celebrata il 25 luglio. Dal 1591 si ha notizia della venerazione di san Giacomo Maggiore, patrono della parrocchia di Agliano. Durante la celebrazione della festa viene benedetto e distribuito alle famiglie il pane di san Giacomo, il pane dei pellegrini.
Preghiamo:
Signore, santifica e custodisci il tuo popolo:
sorretto dall'aiuto del tuo Apostolo Giacomo,
ti piaccia per la santità della vita
e ti serva in tranquillità di spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Così sia.
A San Giacomo patrono,
noi chiediamo, come dono,
di proteggere Agliano
e di tenderci la mano,
di guidare i nostri passi
tra le rose - non tra i sassi -,
di avere misericordia,
di donarci la concordia,
di vegliar su tutti noi
che siam anche figli suoi.
Agliano Terme è posto a 264 metri di
altitudine nell'Alto Monferrato alle soglie delle Langhe ed appare subito come un paese di intensa
bellezza: il susseguirsi armonioso dei colli, le colture ordinate dei vigneti che ad ogni stagione si tingono
di colori diversi, i profumi tipici della campagna sono incantevoli elementi che accolgono il visitatore e
che fanno da cornice alla schiettezza ed alla ospitalità degli abitanti. È terra di vini e
di tartufi.
Le opere artistiche più prestigiose si trovano nelle Chiese che sorgono nel paese e nelle varie
borgate. La Chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo Apostolo il Maggiore possiede alcuni notevoli
altari in puro stile barocco, due preziosi amboni in marmo ed un crocefisso ligneo del 1400. La Chiesa
di San Michele costruita negli ultimi anni del 1600 ed ora consacrata è diventata un luogo di
incontri e possiede un campanile di buona fattura barocca. Il Santuario dell'Annunciazione di
Molisso sorge sul colle omonimo fra boschi e vigneti. Gode di un panorama incantevole sulla Valle del
Tiglione ed è legato alla leggenda di un eremita che prima del 1500 si ritirò in quel
luogo a pregare e lavorare.
Altre chiesette sono San Sebastiano, Santa Croce e San Rocco. Per visitarle i turisti compiono salutari
passeggiate tra le colline.
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Fonte: Al tempo, nel 2004, notizie fornite dal parroco Don Severino Ramello
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