Sei in >> Racconti >> Dov'è il mio bacio della buonanotte
Buon Giorno, visitatore, il tuo numero IP è : 3.149.231.42 - Fanne buon uso ;-) — Pasqua sarà e⁄o è stata il 20/04/2025
Capistrano (VV), giovedì 1 maggio 2025 ~ Ore : 09:15:14 • New York: 01/05/2025 03:15:14 • Tokyo: 01/05/2025 16:15:14 • Sydney: 01/05/2025 17:15:14
Settimana dell'anno n° 18 - Trimestre 2 [maggio] || ♉ Toro ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 121 - Giorni mancanti a FineAnno: 244: Precisamente 0 anni, 7 mesi, 35 settimane, 244 giorni, 5870 ore, 352244 minuti, 21134685 secondi!
Il sole sorge alle ore 06:07 e tramonta alle ore 20:08 - San Giuseppe Artigiano
C'era una volta una bambina che si chiamava Cecilia. Il papà e la mamma
della bambina lavoravano tanto. La loro era una bella famiglia e vivevano felici. Mancava solo una cosa, ma Cecilia
non se ne era mai accorta.
Un giorno, quando aveva nove anni, andò per la prima volta a dormire a casa della sua amica Adele. Quando
fu ora di dormire, la mamma di Adele rimboccò loro le coperte e diede a ognuna il bacio della buonanotte.
«Ti voglio bene» disse la mamma ad Adele.
«Anch'io» sussurrò la bambina.
Cecilia era così sconvolta che non riuscì a chiudere occhio. Nessuno le aveva mai dato il bacio della
buonanotte o le aveva detto di volerle bene. Rimase sveglia tutta la notte, pensando e ripensando:
«È così che dovrebbe essere.».
Quando tornò a casa, non salutò i genitori e corse in camera sua. Li odiava. Perché non l'avevano
mai baciata? Perché non l'abbracciavano e non le dicevano che le volevano bene? Forse non gliene volevano? Cecilia
pianse fino ad addormentarsi e rimase arrabbiata per diversi giorni.
Alla fine decise di scappare di casa. Preparò il suo zainetto, ma non sapeva dove andare. Era bloccata per sempre
con i genitori più freddi e peggiori del mondo. All'improvviso, trovò una soluzione. Andò dritta da
sua madre e le stampò un bacio sulla guancia: «Ti voglio bene».
Poi corse dal papà e lo abbracciò: «Buonanotte papà, - disse, - ti voglio bene». Quindi
andò a letto, lasciando i genitori ammutoliti in cucina.
Il mattino seguente, quando scese per colazione, diede un bacio alla mamma e uno al papà. Alla fermata dell'autobus
si sollevò in punta di piedi e diede ancora un bacio alla mamma: «Ciao, mamma. Ti voglio bene».
Cecilia andò avanti così giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese. A volte, i suoi genitori
si scostavano, rigidi e impacciati. A volte ne ridevano. Ma Cecilia non smise. Aveva il suo piano e lo seguiva alla lettera. Poi,
una sera, dimenticò di dare il bacio alla mamma prima di andare a letto. Poco dopo, la porta della sua camera si aprì
e sua madre entrò. «Allora, dov'è il mio bacio?» chiese, fingendo di essere contrariata.
Cecilia si sollevò a sedere: «Oh, l'avevo scordato». La baciò e poi: «Ti voglio bene,
mamma». Quindi tornò a coricarsi e chiuse gli occhi.
Ma la mamma rimase lì e alla fine disse: «Anch'io ti voglio bene». Poi si chinò e baciò
Cecilia proprio sulla guancia. Poi aggiunse con finta severità: «E non ti dimenticare più di darmi il
bacio della buonanotte». Cecilia rise e promise: «Non succederà più».
* * *
Autore: Bruno Ferrero - Libro "Ma noi abbiamo le ali" - Casa editrice ElleDici
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