Sei in >> Racconti >> Dov'è il mio bacio

Buon Pomeriggio, visitatore, il tuo numero IP è : 3.135.217.212 - Fanne buon uso ;-) — Pasqua sarà e⁄o è stata il 31/03/2024

Capistrano (VV), sabato 27 luglio 2024 ~ Ore : 12:59:14 • New York: 27/07/2024 06:59:14 • Tokyo: 27/07/2024 19:59:14 • Sydney: 27/07/2024 20:59:14

Settimana dell'anno n° 30 - Trimestre 3 [luglio] Leone ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 209 - Giorni mancanti a FineAnno: 157: Precisamente 0 anni, 5 mesi, 23 settimane, 157 giorni, 3779 ore, 226740 minuti, 13604445 secondi!

Il sole sorge alle ore 05:58 e tramonta alle ore 20:34 - San Pantaleone - Santa Letizia

 

Dov'è il mio bacio

Dov'è il mio bacio della buonanotte ...

C'era una volta una bambina che si chiamava Cecilia. Il papà e la mamma della bambina lavoravano tanto. La loro era una bella famiglia e vivevano felici. Mancava solo una cosa, ma Cecilia non se ne era mai accorta.
Un giorno, quando aveva nove anni, andò per la prima volta a dormire a casa della sua amica Adele. Quando fu ora di dormire, la mamma di Adele rimboccò loro le coperte e diede a ognuna il bacio della buonanotte.
« Ti voglio bene » disse la mamma ad Adele.
« Anch'io » sussurrò la bambina.
Cecilia era così sconvolta che non riuscì a chiudere occhio. Nessuno le aveva mai dato il bacio della buonanotte o le aveva detto di volerle bene. Rimase sveglia tutta la notte, pensando e ripensando:
« È così che dovrebbe essere. ».
Quando tornò a casa, non salutò i genitori e corse in camera sua. Li odiava. Perché non l'avevano mai baciata? Perché non l'abbracciavano e non le dicevano che le volevano bene? Forse non gliene volevano? Cecilia pianse fino ad addormentarsi e rimase arrabbiata per diversi giorni.
Alla fine decise di scappare di casa. Preparò il suo zainetto, ma non sapeva dove andare. Era bloccata per sempre con i genitori più freddi e peggiori del mondo. All'improvviso, trovò una soluzione. Andò dritta da sua madre e le stampò un bacio sulla guancia: «Ti voglio bene».
Poi corse dal papà e lo abbracciò: «Buonanotte papà, - disse, - ti voglio bene». Quindi andò a letto, lasciando i genitori ammutoliti in cucina.
Il mattino seguente, quando scese per colazione, diede un bacio alla mamma e uno al papà. Alla fermata dell'autobus si sollevò in punta di piedi e diede ancora un bacio alla mamma: «Ciao, mamma. Ti voglio bene».
Cecilia andò avanti così giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese. A volte, i suoi genitori si scostavano, rigidi e impacciati. A volte ne ridevano. Ma Cecilia non smise. Aveva il suo piano e lo seguiva alla lettera. Poi, una sera, dimenticò di dare il bacio alla mamma prima di andare a letto. Poco dopo, la porta della sua camera si aprì e sua madre entrò. «Allora, dov'è il mio bacio?» chiese, fingendo di essere contrariata.
Cecilia si sollevò a sedere: «Oh, l'avevo scordato». La baciò e poi: «Ti voglio bene, mamma». Quindi tornò a coricarsi e chiuse gli occhi.
Ma la mamma rimase lì e alla fine disse: «Anch'io ti voglio bene». Poi si chinò e baciò Cecilia proprio sulla guancia. Poi aggiunse con finta severità: «E non ti dimenticare più di darmi il bacio della buonanotte». Cecilia rise e promise: «Non succederà più».

 

* * *

Autore: Bruno Ferrero - Libro " Ma noi abbiamo le ali - Casa editrice ElleDici

| indietro | ~ | torna su |

 


www.mpasceri.it © copyright 2010 - 2024 ~ XHTML