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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 12 novembre 2015
Autore : Antonio Pasceri

 

 

 

Capistrano cerca alternative all'economia agricola

Ecomuseo della montagna nei locali dell'ex mattatoio

Il comune investe circa 450mila euro in due diversi progetti

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Antonio Pasceri
CAPISTRANO
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Realizzato nel 1968. L'ex mattatoio di Capistrano in via G. Marconi ospiterà l'ecomuseo della montagna

Il Comune di Capistrano, prettamente agricolo e montano, che raggiunge l'altitudine di 961 metri sul livello del mare con la cima di monte Coppari, avrà presto un suo "ecomuseo della montagna" che potrebbe anche dare la possibilità occupazionale per alcuni giovani in possesso di particolari capacità professionali.

Una rete di sentieri accrescerà
la potenzialità di un territorio
da riscoprire

Per realizzare l'ecomuseo sarà utilizzata la struttura del vecchio mattatoio comunale di via Guglielmo Marconi che, realizzato e arredato nel 1968, da qualche decennio non è più utilizzata per essere divenuta inidonea all'originaria destinazione d'uso a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme igienico-sanitarie che impongono determinate caratteristiche costruttive, che il vecchio mattatoio capistranese non ha e non potrebbe avere per la sua posizione territoriale e anche perché, ormai, è circondato, per tre lati, da fabbricati di civile abitazione.

Il progetto dell'ecomuseo di 252mila euro, redatto dall'ingegnere Giuseppe Condello, è stato finanziato dalla Regione Calabria con fondi POR Calabria Fesr 2007-2013.
Il progetto generale dell'ecomuseo sarà completato con altro riguardante la rete sentieristica montana e la sistemazione dell'area cortilizia dell'erigendo ecomuseo dell'importo complessivo di 200mila euro, anch'esso finanziato dalla Regione con i fondi Por.
I lavori dei due progetti sono stati aggiudicati per l'ecomuseo alla ditta "Pr costruzioni di R. Pagliuso" di Lamezia Terme e, per la sentieristica montana alla ditta "Elettra srl" di Roma.
Con determine emesse dal responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, geometra Vito Bruno Roti, è stato conferito l'incarico della direzione dei lavori, misura e contabilità, coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione al progettista ingegnere Condello per l'ecomuseo e all'architetto Vito Antonio Ceravolo per la sentieristica.

L'ecomuseo della montagna può sfruttare una rete sentieristica montana che penetra nell'ampia e maestosa foresta di faggi, pini, abeti, castani, ontani, ecc. di monte Coppari dal quale hanno origine il fiume Angitola e numerosi ruscelli di acqua fresca e potabile. Inoltre, monte Coppari accoglie i cercatori di funghi e di altri prodotti, offre paesaggi d'ineguagliabile maestosità, aree attrezzate picnic, due rifugi forestali comunali, nonch´ la possibilità di potere assistere, non di rado, all'utilizzazione dei boschi e, infine, la gioia di ammirare, nella faggeta, a circa 50 metri dalla strada comunale, un'integra e storica "carcara" nella quale si sistemavano, con maestrìa, le pietre per trasformarle in calce, con un fuoco che gli addetti mantenevano vivo per circa una settimana.

 

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Fonte : Gazzetta del Sud del 12/11/2015 - Autore : Antonio Pasceri

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