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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 20 novembre 2016
Autore : Antonio Pasceri

 

 

 

A Capistrano si ricorda la figura di padre Onofrio Bongiorno

Un camaldolese in odore di santità

Non mancano nel piccolo paese uomini illustri

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Antonio Pasceri
CAPISTRANO
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Visse nell'Ottocento e testimoni
riferiscono di averlo visto sopraelevarsi
da terra durante la preghiera
Capistrano: Un ritratto di padre Onofrio. Morto in concetto di santità

In questi giorni a Capistrano, piccolo comune montano, nelle famiglie e anche negli incontri fra amici, si fa quasi a gara per ricordare gli uomini più illustri sia odierni che del passato. A stimolare tali ricorsi è il compiacimento, in questi giorni, dei Capistranesi per avere appreso che un loro giovane concittadino Daniele De Nino, 32 anni, presto sarà immesso nel ruolo dei magistrati per avere vinto il difficile concorso per entrare in magistratura.
Del passato e di oggi vengono ricordate numerose persone che hanno e danno lustro in vari campi come quello musicale con compositori, strumentisti e direttori di complessi bandistici, militare con almeno due generali nel dopoguerra, capitani d'industria, notai, dirigenti scolastici,  giornalisti, ecclesiastici.
Fra questi ultimi, oltre a don Giacomo Rizzuti (1820-1905) che invitò e fece venire a Capistrano il grande Renoir, a vari monaci, sacerdoti e suore, il ricordo dei Capistranesi si è rivolto a Padre Onofrio Bongiorno (1819-1874), non solo per essere appartenuto al casato dei marchesi Bongiorno, ma, soprattutto, per essere ancora tramandata la memoria di quanti, soprattutto fra il personale al servizio del palazzo Bongiorno, lo avrebbe visto dal foro della serratura della cappella di palazzo dove si chiudeva per ore a pregare, più volte sopraelevato di almeno mezzo metro dal pavimento. Tale visione si sarebbe ripetuta anche negli anni 1950-1970 alla nuova proprietaria del palazzo Bongiorno acquistato dopo l'estinzione del casato Bongiorno (1946).
Il concetto di santità di Padre Onofrio Bongiorno era già sentito e presente quando lo stesso morì (3 settembre 1874), tanto esserne fatta esplicita menzione dal canonico professore Francesco Manfrida nel suo elogio funebre, che ancora si conserva.
I parenti di Padre Onofrio anche oggi ricordano Onofrio e due sue sorelle seguirono gli ordini religiosi (Camaldolesi il primo e Clarisse le due sorelle) e che Padre Onofrio «Cercò Dio e lo trovò macerando il corpo con la penitenza, elevando la mente alle più alte contemplazioni», come da iscrizione dal canonico Manfrida e dallo stesso posta sul catafalco di Onofrio.

 

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Fonte : Gazzetta del Sud del 20/11/2016 - Autore : Antonio Pasceri

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