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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 02 aprile 2016
Autore : Antonio Pasceri

 

 

 

Nel terzo millennio "sprofonda" l'arteria costruita dai Borbone

La zona del lago Angitola buco nero della viabilità

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Antonio Pasceri
CAPISTRANO
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Indegno di un paese civile. Buche e avvallamenti lungo la strada

Da anni la viabilità provinciale ed ex statale che gravita attorno ai Comuni di Capistrano, Monterosso Calabro, San Nicola da Crissa, Vallelonga versa in condizioni molto precarie. In questo comprensorio delle Preserre vibonesi, da dove quotidianamente la gente deve spostarsi per raggiungere luoghi di lavoro, scuole, ospedali, paesi, scali ferroviari ed aeroportuali, l'autostrada Reggio Calabria Salerno, le strade si presentano impercorribili.
Oltre ai numerosi e pericolosi zig-zag a cui automobilisti, motociclisti e ciclisti devono sottoporsi per evitare le numerose buche ed i tanti avvallamenti del manto bituminoso, i passeggeri delle auto e soprattutto dei pullman (specie di quelli che quotidianamente trasportano gli studenti nella città capoluogo di provincia) sono costretti a subire sobbalzi all'interno degli automezzi e tanti altri inconvenienti.
Da anni, quindi, la sicurezza della viabilità (nonostante questa sia alla base delle competenze della Provincia o dell'ente che sia o meno subentrato) continua ad essere incerta e pericolosa, nonostante, di tanto in tanto, forse anche per le sollecitudini dei cittadini e di vari sindaci, verrebbe spalmato del bitume su alcune delle buche più vistose (che, poi, con le piogge, ritornano a condizioni peggiori).
Le criticità maggiori, comunque, da anni, risulterebbero essere nel tratto dell'ex statale 110 che costeggia il lago dell'Angitola, dove si presentano avvallamenti e sprofondamenti del manto bituminoso e del sottofondo stradale con minaccia di smottamenti a valle, verso il sottostante lago Angitola.

Per gli studenti e i pendolari ogni giorno
è un calvario raggiungere
le scuole e i luoghi di lavoro

La situazione era migliorata pochi mesi addietro quando si era provveduto a livellare alcuni tratti di strada per poi ribitumarli. Furono in molti, allora, a criticare l'intervento che, si disse, avrebbe celato il vero problema del tratto sovrastante il Lago, dove, invece, si sarebbero dovuti effettuare interventi idrogeologi per la canalizzazione delle acque piovane sia a monte che a valle della strada e consolidare il terreno a valle della stessa che, altrimenti, trovandosi in diretta erosione con l’acqua del sottostante lago, avrebbe continuato a favorire lo smottamento del piano stradale.
Sarà stato per questo o sarà stato per altri motivi, il fatto concreto e che da oggi sul tratto dell’ex statale 110 che va dal bivio di Maierato al bivio Angitola sono apparsi i cartelli stradali con la scritta "Strada chiusa al traffico" . E questa volta, sembra che non si tratti soltanto dei soliti avvallamenti del manto bituminoso, perché si noterebbero dei vuoti nei punti di maggiore sprofondamento della sede stradale.
Circostanza che avrebbe, nella zona, causato allarme, perché d'ora in poi, per raggiungere lo snodo autostradale Pizzo (16 chilometri) necessiterà raggiungere prima Vibo Valentia e poi Pizzo-Angitola, ossia fare un percorso di circa 25 chilometri in più.
La chiusura dell'ex statale 110, nel tratto che costeggia il lago Angitola, sarà destinata ad arrecare gravi ripercussioni negative anche socio-economiche, oltre che turistiche, a tutto il comprensorio delle Serre, e, quindi, anche di Serra San Bruno e dintorni in quanto gli automezzi (compresi quelli che trasportano merci) dovranno compiere un viaggio più lungo (dal Tirreno alle Serre) rispetto a quello che normalmente si è sempre compiuto fin dai tempi dei Borbone, ai quali va il merito di avere realizzato da "strada regia" (Angitola - Serra - Mongiana).

 

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Fonte : Gazzetta del Sud del 02/04/2016 - Autore : Antonio Pasceri

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