Sei in >> Capistrano >> Cronaca >> Capistrano: I bombardamenti sui ponti stradali e ferroviari del 1943
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Fonte : Gazzetta del Sud
Data : 17 febbraio 2017
Autore : Antonio Pasceri
Pagine di storia divenute di nuovo attualità
L'ordigno fu sganciato dagli anglo-americani sui tedeschi in ritirata
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Antonio Pasceri
CAPISTRANO
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Sta provocando disagi anche ai Capistranesi la chiusura del transito sul tratto dell'ex statale 110 che intercorre tra il bivio
Angitola e quello per Maierato. Tratto che, anche se non per tale motivo, è, da decenni, tristemente noto per le difficoltà di transito ha sempre
evidenziato a causa di buche, avvallamenti e smottamenti del piano stradale, specie nella zona costeggiante e sovrastante il lago artificiale
dell'Angitola, che, costruito nel 1966 a scopi idrici, fu nel 1975 riconosciuto come oasi naturalistica.
La chiusura al transito, com'è noto, questa volta non è dovuta a cause meteorologiche o naturali, ma al ritrovamento, nei giorni scorsi, di un
pericoloso ordigno bellico di nazionalità inglese del peso di oltre 120 chilogrammi, in contrada Montemarello, ossia del monticello utilizzato,
negli anni sessanta, per sbarrare il fiume Angitola e costruire così l'omonimo lago artificiale, provvedendo ad abbandonare un tratto dell'originaria
statale 110, assorbito dal lago, e a ricostruirlo a monte del lago.
La presenza dell'ordigno bellico nella zona del Lago Angitola risalirebbe all'autunno 1943 quando gli alleati anglo-americani, per tagliare o
ritardare la ritirata dei tedeschi, che dal Sud ripiegavano verso il Nord, iniziarono a bombardare, per distruggerli, ponti stradali e ferroviari e,
quindi, anche quello dell'Angitola, sul quale i bombardamenti furono ripetuti per alcune notti, con deflagrazioni che si avvertivano anche da
Capistrano.
Nel 1944 un residuato di tali bombe fu trasportato da cinque capistranesi (Antonio Caputo, Domenico Potami, Giuseppe Potami, Salvatore
Potami e Rocco Valotta) dal sito del ponte Angitola a Capistrano per fare realizzare dai fabbri zappe ed altri arnesi. Non venne utilizzato. Oggi
si trova posizionato, a mo' di ammonimento pro pace, nella villa comunale "Picerno" realizzata sul finire degli anni ottanta.
La chiusura del traffico di un tratto della statale 110 costringe anche i Capistranesi a raggiungere lo sbocco autostradale di Sant' Onofrio
e, quindi, percorrere circa venti chilometri in più di prima, per potersi recare agli snodi autostradali dell'Angitola e di Lamezia, all'importante
stazione ferroviaria e all'aeroporto di Lamezia.
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Fonte : Gazzetta del Sud del 17/02/2017 - Autore : Antonio Pasceri
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