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Settimana dell'anno n° 45 - Trimestre 4 [novembre] || ♏ Scorpione ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 306 - Giorni mancanti a FineAnno: 59: Precisamente 0 anni, 1 mesi, 8 settimane, 59 giorni, 1421 ore, 85278 minuti, 5116693 secondi!

Il sole sorge alle ore 06:43 e tramonta alle ore 17:04 - Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti 〈Tenue Ombre, guide della nostra vita!〉

Celebriamoli da vivi,
quando del profumo di un mazzo di fiori possono ancóra sorridere.
Quando al telefono possono ancóra rispondere,
quando siamo ancóra in tempo per chiedere scusa.
Celebriamoli quando la vita non abbia ancóra rivelato il suo verdetto,
quando in un abbraccio caldo dimentichiamo sia Novembre.
Celebriamoli come fosse Dicembre,
come fosse una notte festosa di Agosto, quando a piedi nudi sulla spiaggia si dimenticano le cose che ci fanno soffrire.
Quando le uniche distanze che ci dividono sono quelle che si possono accorciare e non quelle che non possiamo immaginare.
Celebriamoli quando sono ancóra nostri e non del cuore della terra.
Celebriamoli da vivi, quando il tempo ha ancóra tempo.
Celebriamoli come se esistesse solo oggi, che il domani nessuno lo sa.
Suoniamo ai campanelli, perdoniamo gli sbagli, mettiamoci al volante.
Urliamo e dimentichiamo, fuggiamo dai rancori come le parole fuggono dalla bocca dopo essere state pronunciate.
Al tempo stesso pronunciamo parole che se buone, non verranno mai dimenticate.
Celebriamoli quando c'è ancóra un modo per farlo, quando ad una domanda hanno ancóra risposta.
Celebriamoli quando andiamo a trovarli, avranno ancora fiato per dirsi felici di vederci arrivare.
Celebriamoli per non commemorarli, quando in mano resterà il niente di una vita che ha deciso da sola cosa farne di chi abbiamo amato per davvero…
…anche quando non glielo abbiamo detto.

 

 

Fonte: Il Quotidiano del Sud del 19 luglio 2015 - "Racconti nel cassetto"

di Barbara Esposito

 

Karim in fondo agli abissi. Il mare non è più lo stesso

Karim si sedette sul gommone. Sopra e sotto di lui, cielo e mare. Nel suo cuore ansia e speranza. Ora è giù, in fondo agli abissi, con gli occhi spenti e la sua giovane vita cancellata. Karim non godrà l'alba di questa nuova estate, il mare è una cassa che rinchiude il suo giovane cuore spezzato dalla malasorte.
Per Karim non serve il dolore e neppure le lacrime finchè non si avrà il coraggio di non "sterilizzare" il male con inutili e interminabili parole.
I giorni dell'estate si succedono e fuggono via sotto gli occhi di un'umanità indolente che non si pone domande e non cerca risposte.
Gli occhi di Karim erano color ambra e miele, come quelli dei nostri figli. I suoi ultimi battiti hanno bramato libertà, pane e vita. Karim, e il suo cuore, c'interpella ad essere capaci di non recidere i cordoni di una fratellanza che ci può guarire dall'egoismo, dall'inedia, dal perbenismo.
Ascoltiamo il cuore… Diamo voce al dottor Corbelli, difensore dei diritti civili, che vuole portare Karim sotto l'ombra della buona terra. Immagino vorrà vestirlo di bianco per poterlo vedere sorridere al sole. Karim, assieme ad altri cocci di fragile argilla, aspetta una croce e una preghiera. Lui stesso è diventato croce e attende il calore di una resurrezione.
Corbelli, vuole fare un qualcosa di così commovente e umano da meritare risposte certe e concrete. Karim, forse, arriverà un giorno, lì, dove l'estate prepara, ogni sera, il concerto per le stelle, tra valli d'incanto e alberi cullati dal vento. Questa speranza fa sì che anch'io viva meglio questa estate strana.
Quando cammino sulla spiaggia o entro nel mare non posso non pensare a Karim. La salsedine brucia gli occhi e il cuore rendendo il suo assaggio più amaro.
Non godo del mare quest'anno perché Karim è nei suoi abissi.
Al calar della sera, quando cerco di acquietarmi nei suoi tramonti, come vorrei vedere il mare mettersi in adorazione per baciare il cuore innocente di Karim.

* * *

Fonte: Il Quotidiano del Sud del 19 luglio 2015 - "Racconti nel cassetto"

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