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" Lumen Fidei " Enciclica di Papa Francesco

Commento della scrittrice Barbara Esposito sull'Enciclica del Santo Padre Francesco : " Lumen Fidei ".

 

... A proposito della " Lumen Fidei " ...

Enciclica Lumen Fidei di Papa Francesco

Ho letto l'enciclica " Lumen Fidei " a firma di papa Francesco e ho notato la sua intelligenza nel saper coniugare i propri pensieri con quelli del suo predecessore Benedetto XVI. Il papa teologo ha scritto e papa Francesco mette in pratica i concetti del Vangelo che sono universali e imperano, ormai, da millenni. Chi pensava di veder crollare la Chiesa di Gesù-Maestro, non ha fatto i conti con l'intelligenza del Dio-Amore che alimenta, vivifica e vince sul nemico-tentatore. Noi cattolici ci ritroviamo rafforzati, dopo le ultime prove, da due papi che operano, in modi diversi, per la salvezza e l'edificazione, e da altri due papi, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, presto canonizzati, che da una finestra del Paradiso spargono, a piene mani, benedizioni e osanna! E allora non si può che ringraziare, lodare per un dono così bello. Nella tempesta che scuote c'è sempre il risveglio di un'alba che illumina e dà pace. Possiamo, allora, ben dire con le parole di quest'ultima enciclica che: "la fede diventa luce per gli occhi" (cap.1 par. 22), e, ancora:"Se Dio fosse incapace di agire nel mondo, il suo Amore non sarebbe veramente potente,veramente reale, e non sarebbe neanche vero amore, capace di compiere quella felicità che promette. Credere o non credere in Lui sarebbe allora del tutto indifferente. I cristiani, invece, confessano l'amore concreto e potente di Dio, che opera veramente nella storia e ne determina il destino finale, amore che si è fatto incontrabile, che si è rivelato in pienezza nella Passione, Morte e Risurrezione di Cristo" (cap.1 par. 17). Capiamo bene, allora, che essere cristiani è un dono che ci spinge ad annunciare Cristo Gesù con la nostra vita, con la nostra testimonianza e anche con le nostre parole. L'annuncio, il parlare del Maestro dev'essere un dovere del credente, infatti, nell'enciclica, il papa ha citato la lettera ai Romani (10,14), in cui San Paolo così si esprime: "Come crederanno in Colui nel quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?" Noi che crediamo, dobbiamo sentire il desiderio che altri riconoscano il Cristo-Risorto come la stella del mattino che non tramonta. A tal proposito, vorrei fare una digressione e soffermarmi sull'astronoma Margherita Hack recentemente scomparsa. Non so perché ma pur conoscendo la sua fama di atea convinta e dichiarata, ho notato sempre, nel suo sguardo, nei suoi gesti e anche nel suo parlare, un desiderio d'incontro di quel Dio che lei ostinatamente cercava di negare. "Siamo fatti di stelle" (Einaudi) è uno dei suoi libri in cui scrive parole dolcissime sulla sua infanzia: "Ci passavo ore e ore a giocare con le palline ed ero fortunata ad avere la ghiaia in giardino ... i miei mi lasciavano libera, si fidavano ... da bambini si sta bene ... siamo liberi ...". Chissà se Margherita è tornata bambina e ha trovato il suo Dio che profuma di cielo in mezzo al firmamento trapunto dalle 'sue' stelle. Questa laica ribelle, come amava definirsi, dopo una vita accanto al suo unico compagno Aldo de Rosa, forse non ha avuto la fortuna di trovare qualcuno che le parlasse, seriamente, di quella luce che è così potente perché viene da una fonte originaria che è Dio. La "Lumen Fidei" ci dice questo, ecco perché è importante leggerla e meditarla. Anch'io mi sono sentita, ancora una volta, rigenerata da parole illuminanti, inconfondibili, vere! Si parla tanto di verità in questo documento sulla fede, verità che è il Vangelo di Cristo, parola fedele, libera da ipocrisia e corruzione. A proposito del Vangelo, il papa nell'enciclica, cita tanta volte quello di San Giovanni: "La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi, è una partecipazione al suo modo di vedere. Gesù si presenta come colui che ci spiega Dio (cfr Gv. 1,18). E ancora, si legge nel documento, al secondo capitolo, paragrafo 30: "Chi ha fede distingue la voce e si mette alla sequela come accadde ai primi discepoli che seguirono Gesù (Gv. 1,37). Così come il mattino di Pasqua Maria Maddalena vede Gesù e vuole trattenerlo, ma è invitata a contemplarlo nel suo cammino verso il Padre, fino alla piena confessione della stessa Maddalena davanti ai discepoli: «Ho visto il Signore» (Gv. 20,18)." Concludo questa mia meditazione con un forte sentimento di gratitudine verso il papa emerito Benedetto XVI che produce Magistero e verso papa Francesco che bacia con tenerezza le piaghe di Gesù nei fratelli poveri e malati. Li ringrazio perché, ancora una volta, con la "Lumen Fidei" hanno portato, nel mio cuore, l'amore del mio Maestro e Signore, Gesù di Nazareth.

22 Luglio 2013

Barbara Esposito

 

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Autore : Barbara Esposito

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