Sei in >> Capistranesi >> Barbara Esposito >> È passato Renoir da Capistrano?
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Capistrano (VV), lunedì 17 novembre 2025 ~ Ore : 23:26:04 • New York: 17/11/2025 18:26:04 • Tokyo: 18/11/2025 07:26:04 • Sydney: 18/11/2025 09:26:04
Settimana dell'anno n° 47 - Trimestre 4 [novembre] || ♏ Scorpione ♥ ;-) • Giorni trascorsi da InizioAnno: 321 - Giorni mancanti a FineAnno: 44: Precisamente 0 anni, 1 mesi, 6 settimane, 44 giorni, 1056 ore, 63393 minuti, 3803635 secondi!
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La prefazione del libro è della prof.ssa Veronica Morano:
"Il dover vergare tale prefazione m'incute un'enorme amenità e per la propensione che serbo nei confronti della scrittrice e per l'immane
opera da lei elargita. La trattazione del tema dovrà vagliare due esigenze: la prima è quella di dare ragione del complesso intreccio tra le situazioni storiche e la reale venuta del
Renoir a Capistrano; la seconda è data dall'antitesi dubbiosità, certezza che vela la prima parte dello scritto.
Tale saggio presenta una tematica articolata in due parti basilari:
Sono, quindi, due gli aggettivi preponderanti in tale opera, ossia «semplicità» e «purezza»; quella semplicità che
riecheggia nell'animo di alcuni grandi come: Socrate, Campanella, Rousseau e tante altre figure a noi note. Personalmente, reputo che ciò che avvince maggiormente nel
racconto è la veridicità delle descrizioni paesaggistiche effettuate dall'autrice che, poi, fondamentalmente rappresentano i veri ambienti ed i veri personaggi paesani che congiungono la vita quotidiana.
È questo un modo di esprimere non solo i suoi, ma anche quelli che sono i sentimenti e le visioni giornaliere di noi tutti, consentendo al lettore di immedesimarsi completamente
nel racconto libresco. La parte più affascinante dello scritto è l'utopistica storia d'amore tra Renoir ed una fanciulla del paese;
una storia accompagnata dalle sentimentali vicissitudini dei due innamorati; raccontati tali sentimenti sempre con quella semplicità e quella purezza che sono gli aggettivi costitutivi del saggio.
Devo dire che l'ammirevole sagacia della signora Esposito è stata quella di avere avuto la maestria di metamorfizzare tutto ciò che c'è di futile in reale
sentimento. Il libro dell'amica Barbara mi fa sovvenire una frase di O. Mendell Holmes Jr: «La vita è come dipingere un quadro, non
come tirare una somma». E tale compendio non mi pare abbia bisogno di ulteriore parafrasi."
| prof.ssa Veronica Morano |
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Veronica Morano
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