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Commenti alle Sacre Scritture

06/11/2022 - Anno C - XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Il Secondo Libro dei Maccabei ci presenta una chiara attestazione di fede nella resurrezione dei corpi (7,11; 14,46). Nell'atto eroico dei sette fratelli martiri e della loro madre, vi troviamo la citazione del Deuteronomio (32,36): "Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione; quando vedrà che ogni forza è svanita e non è rimasto né schiavo, né libero".
Il coraggio del sacrificio dei fratelli Maccabei, radicato nella loro profonda convinzione di fede, è un esempio di quella "Fortezza" che è una delle virtù fondamentali del vivere cristiano. Infatti, così ci insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica: "La Fortezza assicura la fermezza nelle difficoltà e la costanza nella ricerca del bene, giungendo fino alla capacità dell'eventuale sacrificio della propria vita per una giusta causa" (CCC 382).
Leggendo il Vangelo odierno, dovremmo porci una domanda: chi, al di fuori di Dio, può inondare di vita anche la morte? Il sacrificio di Cristo e la Sua Resurrezione è la risposta a tale domanda.

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Preghiera

Signore,
Tu ci hai insegnato che la fede è centro di tutta la vita religiosa. La salvezza, ci ricordi, non è mai un diritto dell'uomo, bensì una grazia Tua che deve essere accolta (Rm 4,4-8).
Signore, se crediamo in Te, Tu ci ridarai un corpo incorruttibile ed immortale (1 Cor 15, 35-53). Questa è la nostra speranza: l'universo nel quale ci porrai sarà trasformato ed identificato col Paradiso primitivo e con la Gerusalemme celeste.
Signore, la Tua Resurrezione è diventata il centro della predicazione Apostolica, perché in essa si rivela l'oggetto fondamentale della fede cristiana (At 2,22-35).
Come ci ricorda san Giovanni (Gv 11,25), Tu Signore sei la nostra vita e Resurrezione; vogliamo meritare questa Tua promessa facendo diventare i segni sacramentali la via accessibile per arrivarci. L'immortalità ci interessa perché ce l'hai promessa Tu che Ti ergi, come l'aquila che spicca il volo, sulle ali della vita.

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Barbara Esposito

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