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Commenti alle Sacre Scritture

25/09/2022 - Anno C - XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Commento

"Nel giorno del giudizio saranno severamente puniti quanti avranno resistito al Vangelo: le città con la distruzione, gli individui, con l'inferno" (cfr Lc 10,13-15).
Questo brano del Vangelo di Luca è una chiara affermazione, di ciò che il Padre ci ha promesso: è nostra libera scelta il volerci condannare o il volerci salvare. Noi abbiamo due strade da percorrere in piena libertà, il bene o il male, il paradiso o l'inferno, la luce o le tenebre: sarà poi, per noi, il giudizio di quanto avremo scelto. Dio, ricco di pietà e misericordia, ha posato il Suo sguardo sulle piaghe di un povero mendicante, Lazzaro; l'ha riempito di Luce restituendogli la dignità perfetta nel mondo dei salvati. Dobbiamo, quindi, prestare molta attenzione alla frase che il Patriarca Abramo rivolge al ricco che non è tra i salvati, ovvero ascoltare la Parola dei Profeti che è stata scritta perché in Essa è contenuta la Verità. Se non attualizziamo e non crediamo alla Parola di Dio, difficilmente vivremo una vita all'insegna della giustizia divina. Il Padre, infatti, ci ha dato le regole di condotta: la Sua Parola assume forme d'insegnamento e di Legge e l'uomo possiede, in tal modo, le "cose rivelate che deve mettere in pratica".

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Preghiera

Signore,
il Tuo annunzio è Verità che non possiamo mettere in dubbio. È un atto di carità proclamare che, alla fine del mondo, ci sarà un giudizio per ciascuno di noi. Come ci insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica al paragrafo 374: "La coscienza morale retta e veritiera si forma con l'educazione, con l'assimilazione della Parola di Dio e dell'insegnamento della Chiesa. Aiuta molto, in tal senso, la preghiera e l'esame di coscienza". Sant'Agostino scriveva: "Ci dobbiamo affaticare a studiare e meditare le Sacre Pagine della Parola di Dio, per gustare, capire e intendere bene quello che il Padre vuole da noi".
Signore, oggi abbiamo capito che, ascoltandoti, ci nutriamo di Te. Bellissima e, molto interessante, in questo senso, è questa preghiera di Guigo il Certosino (1114-1193): "A lungo ho meditato nel mio cuore e, nella mia meditazione, è divampato come un fuoco il desiderio di conoscerti di più. Mentre Tu mi spezzi il pane della Scrittura io vi trovo una grande conoscenza di Te. E quanto più imparo a conoscerti tanto più bramo conoscerti non fermandomi alla superficie ma attraverso l'esperienza vissuta" (Guigo il Certosino).

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Barbara Esposito

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