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Commenti alle Sacre Scritture

18/09/2022 - Anno C - XXV Domenica del Tempo Ordinario

Commento

Gesù, con la parabola odierna, vuole ristabilire una priorità di valori: il giusto rapporto con i beni terreni. L'amministratore disonesto si priva del proprio guadagno, non danneggiando altri, usando prudenza e discernimento nel suo agire.
Per essere pienamente felice, il cristiano non deve farsi idoli di denaro e potere.
Il comandamento di Dio è chiaro: "Non avrai altri dei difronte a Me (Es 20,1-17)". La Prima Lettura, tratta dal profeta Amos, è, come ogni Domenica, collegata al Vangelo. Il profeta, infatti, è chiamato da Dio, a condannare la corruzione e l'ingiustizia sociale. Egli ammonisce il popolo contro l'ipocrisia di una religione puramente esteriore, testimoniando che il Signore è il difensore dei deboli e dei poveri. Amos è definito "il profeta della giustizia".

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Preghiera

Signore,
Tu sei la pienezza di Grazia che ci abita fin dall'eternità per fare di noi "un popolo santo". Ci insegni che il dare e il condividere ci apre le porte del Paradiso. Se lasciamo che il Tuo passo segni il nostro passo, sapremo essere principio inesauribile di rinnovamento per il mondo, come lo è stata Madre Teresa di Calcutta. Ella ha elargito un tesoro immenso: acqua fresca di sorgente, lavacro purissimo per le piaghe e le ferite aperte di un mare di fratelli che, in lei, hanno trovato refrigerio e frescura. La santa di Calcutta ha saputo guardare ben oltre la facciata, scrutando l'interiorità, regalando amicizia solidale a uomini e donne bisognose di cure e di amore. Quello che ha fatto Madre Teresa, è, in fondo, ciò che preghiamo con il salmo odierno: "Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero".
Guardando alle Tue piaghe aperte, o Gesù Crocifisso, vogliamo imparare a curare altre piaghe, quelle del nostro prossimo perché siano per noi fonte di salvezza eterna.

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Barbara Esposito

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