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Commenti alle Sacre Scritture

17/09/2023 - Anno A - XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Commento

L'Antifona al Vangelo odierno ci attrae profondamente: "Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri". Per avere in noi la Triade divina, basta osservare la Parola di Dio. Essa è luce ai nostri occhi e bellezza per il nostro cuore. Oggi, la Liturgia della Parola, ci parla di perdono. In questi giorni abbiamo contemplato l'esaltazione della Santa Croce. Da Essa attingiamo l'Amore vero e la "fonte del perdono". Perdonare è un atto divino; l'hanno fatto i santi, siamo chiamati a farlo anche noi che siamo in cammino verso la salvezza. Il cristiano deve possedere la pace e la serenità della propria coscienza, la consolazione dello Spirito, avrà, allora, l'accrescimento della forza di non odiare, neppure il peggiore nemico. L'odio è da cancellare dal cuore di ognuno, piuttosto, ci ha insegnato, il Maestro e Signore di pregare per coloro che ci fanno del male. Aiutati dall'esempio dei santi e, in primis, da Maria Santissima, troveremo la forza e la grazia per il buon combattimento cristiano. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci educa con tali parole: "Chiedendo a Dio di perdonarci, ci riconosciamo peccatori dinanzi a Lui. Ma confessiamo al tempo stesso la Sua misericordia, perché, nel Figlio Suo e attraverso i sacramenti << riceviamo la redenzione, la remissione dei peccati >> (Col 1,14). La nostra domanda, tuttavia, verrà esaudita solo a condizione che noi, prima, abbiamo a nostra volta perdonato" (CCC 594).

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Preghiera

Signore,
oggi stiamo in religioso ascolto della Tua Parola per profondamente capire che l'odio annulla la storia e che solo Tu ci avvolgi di perdono. Mentre si consumano i secoli e anche i millenni, Tu, Signore, resti perennemente giovane perché eternamente Tu nasci: l'atto della Tua generazione è un atto che non ha passato: Tu sei! Di questa giovinezza eterna rendi partecipe il mondo che non può conoscere più l'invecchiamento ma vive l'eterna Tua vita. Le nostre argomentazioni e i nostri pensieri, a volte, non si addicono alla Tua eccellenza e stonano indegnamente difronte alla Tua grandezza. Quanto più Ti contempliamo, tanto più rimaniamo ammirati dalla Tua Grazia e dalle Tue Parole di vita eterna. Se subiamo i mali della storia, del potere, oggi, vogliamo guardare a Maria per ottenere il Tuo perdono. Ella che è, indissolubilmente unita all'opera della Tua Redenzione; Ella divinamente consacrata ed istruita, autentica biblioteca di celeste sapienza: Ella che è la "piena di Grazia", la "Benedetta dello Spirito", può insegnare a perdonarci, convertirci e vivere.

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Barbara Esposito

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