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Capistrano (VV), sabato 23 febbraio 2019 ~ Ore : 21:57:24 - Settimana dell'anno n° 8 - Trimestre 1° [febbraio] Pesci :-) ;-) - Giorni trascorsi da InizioAnno: 54 - Giorni mancanti a FineAnno: 311
Il sole sorge alle ore 06:55 e tramonta alle ore 17:53 - San Policarpo di Smirne
In un villaggio dell'est d'Europa, dove le
case erano costruite in legno e i bianchi alberi di betulla si mescolavano con l'infinito, abitavano due
amici Jojne e Shlomo.
Andavano assieme nel cheder [scuola] e insieme rimanevano nel Bel Knesser [sinagoga] a discutere la Torà
[Legge]. Il fiume che divideva in due il villggio, separava anche le abitazioni di Jojne e Shlomo.
Ma un giorno, dopo una delle tante guerre, quel fiume si trovò a far da confine tra due Stati
nemici. Furono distrutti i ponti e le sentinelle che sorvegliavano parlavano lingue diverse. I Signori della Guerra
non si accontentarono e la sete di conquista prevalse. In lingue diverse fu impartito lo stesso ordine ai Caporali:
«Catturate tutti i ragazzi e insegnate loro a sparare».
Jojne e Shlomo si ritrovarono in eserciti opposti.
La battaglia era durissima e Distruzione e Morte erano vincitori. Unica legge: sparare per primi.
Quando Shlomo si ritrovò davanti la canna di un fucile fu capace solo di pregare nella sua lingua sacra:
'Shma Israel… [ascolta Israele]». A quelle parole il fucile si abbassò scoprendo la faccia
sorpresa di Jojne.
I due giovani si abbracciarono forte e quell'abbraccio fraterno divenne la Danza della Vita; quell'attimo ebbe
il potere di fermare la guerra. Tutti i soldati infatti cominciarono a guardarsi meglio e a riconoscersi. La c'erano due
cugini, qua due vicini, laggiù addirittura padre e figlio.
Non si sentirono spari, ma solo grida di gioia in tutto il bosco.
* * *
Autore: racconto tradizionale ebraico riscritto da Tomas Jelinek
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